Navigando in internet, mi sono imbattuta in un articolo sulla senatrice americana Kyrsten Sinema, la quale sta scuotendo il mondo ingessato della politica americana a suon di curiosi outfits. Incuriosita da questa donna, ho fatto un pó di ricerche sul suo conto.
Avvocato penalista cresciuta a Tucson in una famiglia mormona, venne definitita una hippie pagana dal suo avversario repubblicano durante la campagna elettorale del 2011. Prima donna democratica a rappresentare lo stato dell’Arizona al senato, é anche la prima dichiaratamente bisessuale. E il suo abbigliamento non fa che confermare questa sua personalitá anticonformista. Celebre il suo outfit, ispirato a Marilyn Monroe, sfoggiato il giorno del giuramento al senato. In effetti soltanto questo avrebbe giá dovuto mettere in allarme l’establishment USA sulle future prese di posizione politiche di questa donna che definire fuori dagli schemi é poco.
Ció che colpisce della Sinema, é il coraggio di utilizzare l’abbigliamento come una sorta di strumento per mandare messaggi. Il giorno in cui in senato, ad esempio, si é aperta la procedura di impeachment nei confronti dell’allora presidente Donald Trump lei si presentó vestita di bianco e indossando una mantella, quasi fosse un cavaliere pronto a dar battaglia per la difesa della democrazia.
Durante la pandemia, per sensibilizzare i colleghi al distanziamento, ha sfoggiato parrucche colorate attirandosi, naturalmente, l’attenzione dei media e i commenti sgraditi di alcun colleghi (é proprio il caso di dire) parrucconi. Quando nel maggio 2019 l’allora ministro inglese Theresa May lesse il suo discorso di addio davanti all’ingresso del numero 10 di Downing Street, pubblicai nel mio blog un post intitolato L’ABITO FA IL MONACO. In quell’articolo parlavo proprio del potere insito nell’abbigliamento e del fatto che puó anche essere una forma di linguaggio, oltreché una espressione di sé stessi. È fin troppo facile sentire la pressione della conformazione ai canoni estetici della società, specialmente in contesti ufficiali come quello in cui si muove Kyrsten Sinema. Ma non c’è niente di più prezioso della bellezza che sta nell’unicità. Ognuno di noi è diverso, e allora perché non mostrarlo in ogni occasione? Chi ha stabilito che dobbiamo vestirci tutti di grigio o di blu per essere credibili? Soprattutto alle donne, anche se non in maniera esplicita, viene richiesto un abbigliamento consono. Kyrsten Sinema sembra voler ricordare a tutti noi che, se non si eccede nella volgaritá, non c’é niente di male a sfoggiare mise colorate o accessori eccentrici. Le tue competenze non ne soffriranno e porterai un pó di gioia intorno a te.