Spesso chi si avvicina alla musica non crede che sia una cosa che abbia a che fare con la matematica o, comunque, pensa sia meno importante… Niente di più sbagliato!
La musica, come l’arte in generale, è il connubio perfetto tra le materie scientifiche e umanistiche.
Le parole del testo della canzone o le note musicali prese singolarmente, che ci trasmettono emozioni già da sole, (definite, appunto, come la “parte umanistica” della musica), mischiate a valori numerici che misurano altezza, durata, timbro, intensità, ritmi e pause dell’intera notazione musicale (cioè tutta l’altra faccia della musica, la “parte scientifica”), è possibile che creino insieme un qualcosa di assoluto.
Il LA centrale a 432 Hz (frequenza stabilita dalla scala pitagorica a cui si rifanno compositori e musicisti come Mozart, Verdi e i Pink Floyd), ad esempio, è una misura convenzionale usata per poter accordare uno strumento alla perfezione, è come lo “0 assoluto” per misurare la temperatura. Viene chiamato anche “accordatura aurea”, non vi ricorda un po’ la “sezione aurea” nell’ambito delle arti figurative o della matematica?
Quindi tra Musica e Matematica (“le 2 M”, come dice il titolo dell’articolo) c’è sicuramente uno stretto rapporto.
Insomma studiare musica sicuramente non è facile, ma proprio per questo bisogna avvicinarsi a questa “materia” e non lasciarla mai, per poter creare cose sempre nuove e stimolanti.
La creatività è una cosa importantissima e non va mai messa da parte!