Una delle più classiche commedie popolari siciliane è andata in scena dal 12 gennaio 2016 al Teatro Sala Umberto per la regia di Antonello Capodici: un lavoro che la Compagnia diretta dall’ottimo Enrico Guarnieri ha saputo elaborare nella più classica delle ambientazioni siciliane rendendo così perfettamente l’ambientazione della fine del XIX secolo, periodo in cui la commedia è stata scritta da Luigi Capuana, disegnando e rappresentando l’esatto spaccato della Sicilia dell’epoca.
Personaggi a volte grotteschi, a volte di una esagerata signorilità, sicuramente patetici, ora spettatori, ora protagonisti delle vicende di vita che Capuana ha così elegantemente descritto nel suo romanzo si alternano sulla scena per dimostrare in maniera inequivocabile le “ assurde “ regole che la società siciliana di allora, inibita e vincolata da regole assurde, viveva mascherandole da forme educative fino a raggiungere vette di elevata sottomissione a personaggi del genere di Don Pasquale Minnedda, paraninfo, a cui affidava addirittura il delicato incarico di “ maritare “ le ragazze in età da marito.
Don Pasquale, brigadiere della Guardia di Finanza in pensione sogna di vedere tutti felicemente sposati come lui lo è, con una moglie che evidentemente ama molto, e dopo aver combinato alcuni matrimoni, vive l’avventura di voler accoppiare a due sorelle terribilmente brutte ed altrettanto avare, un professore in pensione ed un tenente del Regio esercito piemontese: un gioco di tattiche sgangheratamente elaborate, una bella serie di equivoci e di situazioni al limite del paradosso costellano la vicenda che il paraninfo vive, e fa vivere, giustificando agli occhi dei suoi compaesani il suo “ lavoro “ come qualcosa utile a fare il loro bene dei compaesani che, ingrati, lo criticano per i suoi atteggiamenti che, senz’altro, vive in assoluta buona fede.
La innata bravura istrionica di Enrico Guarnieri, i cui atteggiamenti richiamano Angelo Musco, è la vera protagonista del lavoro, un lavoro che ha raccolto applausi a non finire e che ha generato momenti di assoluta e completa ilarità, con tutti i meccanismi della commedia dell’arte perfettamente congegnati ed oliati in modo tale da far girare perfettamente il complesso sistema di recitazione che la Compagnia, della quale fanno anche parte Ileana Rigano, Rossana Bonafede, Vincenzo Volo ed altri che, insieme contribuiscono, alla buona riuscita di una messa in scena degna di maggiori successi.