E' in scena al teatro Golden di Roma una divertentissima commedia brillante scritta ad otto mani da quattro ragazzi molto talentuosi e rampanti: “ Ho adottato mio fratello “, un lavoro che Mirko Cannella, Nicolò Innocenzi, Michele Iovane e Jey Libertino, con la collaborazione di Nazzareno Mattei, hanno elaborato per dare spazio e visibilità ai giovani artisti che si affacciano sul mondo dello spettacolo nell'ambito di un progetto dal titolo “ giovani talenti “, che lo stesso teatro Golden promuove e sostiene.
In breve, dopo la morte dei genitori, due fratelli ricevono in eredità un unico appartamento: Bruno è uno scansafatiche viziato dal gioco e perennemente pieno di debiti a causa del suo vizio, Francesco è il classico ragazzo modello, sano e pieno di valori.
Ad un certo punto Bruno, con uno stratagemma e naturalmente per ricavarne denaro, riesce a far firmare a Francesco un foglio in bianco e forte di questo stila e fa firmare un regolare contratto di locazione della sua stanza, sita all'interno dell'appartamento comune, a due ragazzi meridionali, Rosario e Nicola, alla condizione che questi possono uscire dalla stanza soltanto quando il fratello Francesco non è in casa.
La situazione sembra apparentemente risolta ed appianata, fino a quando iniziano ad intrecciarsi una serie di equivoci tra Francesco ed i due ragazzi che lui ritiene “ intrusi “ e che, invece, in forza del contratto stipulato, in buona fede occupano la stanza di Bruno.
Un delicato, simpatico e ben elaborato intreccio di situazioni comiche, assolutamente divertenti, addirittura esilaranti: è questo lo svolgersi della simpatica commediola che i quattro protagonisti, giovani e bravissimi malgrado la loro età, comportandosi da veri professionisti ed assolutamente padroni della scena, interpretano con una buona dose di elegante semplicità; loro stessi curano le scenografie, ben scelte e perfettamente idonee.
Insomma, un vero successo per la lodevole iniziativa del teatro Golden, un teatro che ormai da almeno quattro anni è in piena fase di rilancio, un lavoro assolutamente da vedere e dal quale trarre parecchi insegnamenti di vita.
Grandi e meritati applausi, anche a scena aperta.
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