Interpreti, cantautori. Sono le due figure principali di cantante che si dividono la scena musicale: chi canta canzoni scritte da altri, chi decide di scriversi da solo i propri inni per cantarli.
Nel 1975 nasce ad Adelaide, in Australia, Sia Furler, autrice, compositrice, cantante di successo. Insomma, una signora dal talento indiscusso, visto anche che delle sue composizioni hanno voluto approfittare star mondiali del calibro di Rihanna, Christina Aguilera, Fatboy Slim, David Guetta, Ne-Yo, Britney Spears, Beyoncè, Katy Perry, Jessie J, Eminem, e, pensate un po’, anche il nostro Marco Mengoni.
Insomma abbiamo i maggiori nomi della discografia a stelle e strisce, e non solo, degli ultimi vent’anni.
Il successo da autrice e compositrice quindi è sotto gli occhi di tutti, ma la vera domanda è: perché Sia scrive per così tanti artisti internazionali pezzi di grande successo in classifica, e non ha mai provato a pubblicare un disco tutto suo?
In realtà il primo album solista della bionda australiana è datato 1997, dal titolo OnlySee, seguito da altre quattro opere, fino ad arrivare alla fatidica uscita dell’album 1000 Forms of Fear (8 luglio 2014), e del singolo Chandelier. E’ successo mondiale. La canzone si piazza in vetta a tutte le classifiche, viene scelta per spot televisivi e radiofonici, il video (in cui la cantante non compare, sostituita dall’appena undicenne ballerina statunitense Maddie Ziegler) diventa un cult. La canzone e l’album ricevono numerose nomination ai Grammy Awards: la strada di Sia per essere una cantante (oltre che autrice) di successo è aperta.
Ed eccoci pronti quindi per l’uscita del nuovo album, successore di quel 1000 Forms of Fear che ha fatto parlare, ballare e cantare tutto il mondo. Eccoci pronti ad ascoltare This is Acting.
“Questo è Recitare” annuncia il titolo, e infatti l’album si compone per lo più di canzoni scritte per essere cantate da altri interpreti, che però non le hanno scelte come parte dei loro album, e dunque sono tutte canzoni che erano rimaste nel cassetto, in attesa di un momento giusto per essere cantate con rabbia ed emozione da qualcuno.
This is Acting raccoglie a pieno il lascito del precedente album e si dimostra un prodotto certamente degno del nome dell’incredibile artista che è stampato sulla copertina. E’ un disco oscuro, fatto di un giusto mix di generi e stili, tutti tenuti insieme dall’inconfondibile vocalità afona e tagliente di Sia, che attraverso grandi interpretazioni mette a nudo la sua anima ed il suo cuore.
l’elettronica è la base dalla quale partono gli accenti di pianoforte, le dolci e maledette ballate come Alive, primo singolo e vero manifesto dell’album, i cori gospel-like, le sperimentazioni vocali di One Million Bullets, e l’incalzante ritmo pop di Footprints. E nell’album c’è anche spazio per la probabile prossima hit estiva, Move Your Body, la canzone dance che di solito balli nelle spiagge d’agosto adibite a discoteca, in Italia, a Mykonos, o in qualsiasi altro posto nel mondo in cui c’è anche solo un giovane che non vede l’ora di vivere la sua nuova avventura estiva.
Insomma, This is Acting ha tutti gli ingredienti per essere un grande album, condito, è vero, anche da qualche pezzo meno ispirato, ma tutto sommato risulta sempre piacevole da ascoltare, con dei picchi di rara bellezza.
La domanda spontanea che viene da farsi una volta ascoltate alcune di queste canzoni di Sia è: chi è il folle che le ha rifiutate?
Francesco Pepe