1971, anno in cui in Italia la famigerata IVA prende il posto dell’IGE, in cui i Beatles si danno battaglia in tribunale per dividersi l’immenso impero che avevano creato, in cui i Pink Floyd registrano il celeberrimo Live At Pompei, anno dell’elezione a Presidente della Repubblica di Giovanni Leone.
Sempre lo stesso anno però nasceva uno degli artisti più completi e di successo del panorama musicale (e non solo) dei giorni nostri: Jared Leto.
Questo nome potrebbe dire relativamente poco ai più, ma a guardare bene la carriera di questo signore è facile riconoscerlo come uno dei migliori professionisti dei giorni nostri.
Nonostante oggi siamo qui per parlare della sua carriera musicale come cantante della band alternative rock Thirty Seconds To Mars, è bene ricordare che gli esordi e alcuni dei suoi più grandi successi sono arrivati nel cinema.
Eh si, nel cinema, dove Leto ha ruoli di protagonista e non in film anche di grande successo come Fight Club, Alexander, Lord of War, Mr. Nobody e, uno su tutti, Dallas Buyer Club, dove interpreta Rayon, una transgender tossicodipendente e sieropositiva. La sua interpretazione sopra alle righe gli vale l’oscar come miglior attore non protagonista nel 2013, e lo lancia definitivamente nel panorama hollywoodiano.
Eppure il cinema non è tutto per l’americano di origine russa.
Nel 1998, da divo delle ragazzine di mezza america per essere stato uno degli interpreti della serie televisiva My So Called Wife, fonda insieme al fratello Shannon la band Thirty Seconds to Mars, che già nel 2002 pubblica il suo primo album omonimo con la Virgin.
La musica di Jared Leto e compagni è potente, misteriosa, e sa mischiare vari generi come rock, screamo e metal in modo piuttosto compatto, dando vita ad un prodotto originale che venne apprezzato non proprio da tutti, ma che fece ben sperare per i progetti futuri.
Infatti nel 2005 esce A Beautiful Lie, secondo disco della band che dà inizio al vero e proprio fenomeno Thirty Seconds to Mars, e che lancia la band nel panorama della discografia mondiale grazie anche all’immenso successo dei singoli The Kill (Bury Me), considerata ancora oggi come uno dei brani più importanti del cosiddetto Emo Rock, e From Yesterday. Il disco vende alla grande in tutto il mondo, fruttando alla band un disco di platino e vari premi, tra cui quelli agli MTV EURO MUSIC AWARDS. Ed il successo non è tardato ad arrivare per Leto e soci anche qui nel nostro paese, dove velocemente i più giovani si accorgono che il rock dei Thisty Seconds to Mars ha quel quid di diverso, di innovativo, e che è cambiato e diventato più maturo anche rispetto alla prima uscita discografica della band.
La musica di A Beautiful Lie si crea uno spazio tutto suo nel rock, innovativa, profonda e sperimentale. E oltre tutto questo ha un grandissimo pregio dalla sua, quello di riuscire ad essere finalmente un vero e proprio disco da classifica, ha i ritornelli giusti, l’equilibrio tra ricerca e melodia, chitarre distorte e passaggi delicati, è una musica da grandi arene da cori.
Ma Jared Leto, l’abbiamo oramai capito, non è uno che si accontenta facilmente, e nel 2008 pubblica con la band This is War.
Quando un artista riesce a realizzare un album di questo tipo significa veramente che ha raggiunto un livello di creatività e coscienza musicale molto alto. This is War è uno di quei dischi che non ha alcun passaggio sbagliato al suo interno, che mette in fila un singolo dietro l’altro con l’arroganza e la follia dei grandi, che inventa stanze nuove e le arreda con gli oggetti più preziosi, con i profumi più soavi. Un disco a tema che parla di guerra, ma che afferma con forza l’importanza della fratellanza, della speranza, dell’aiuto reciproco e della possibilità di vivere in un mondo migliore un giorno.
E infatti il successo continua inesorabile, con i singoli Hurricane, Kings and Queens, This is War e, soprattutto, Closer To The Edge. Il 7 novembre 2010 la band vince due premi importanti, Best rock band e Best Video Rock agli MTV EMA, e l’anno successivo i Thirty Seconds to Mars si aggiudicano i premi Biggest fan, Best Alternative e Best World Stage. Nei tre anni che sono intanto trascorsi dall’uscita dell’album Leto non ha mai smesso di girare il mondo in tour con la band: 311 concerti in tutti i paesi del pianeta, così tanti da far stabilire alla band il Guinness mondiale per il maggior numero di concerti per la promozione di un solo album.
Oramai sono lontani gli influssi metal e hardcore del primo lavoro, che hanno ceduto il passo ad una maggiore presenza di sintetizzatori e musica elettronica, cori e, non raramente, parti orchestrali.
E questa tendenza si ripresenta semmai ancora in modo maggiore nel quarto e (per ora) ultimo lavoro Love, Lust, Faith and Dreams del 2012.
Un altro esperimento riuscito, un altro disco profondo e ancora diverso dal suo illustre predecessore. Gli arrangiamenti si fanno più complessi, più profondi e stratificati, vari. La prova vocale e l’interpretazione di Jared sono illuminanti in alcuni passaggi.
Forse un disco più difficile rispetto a This is War, meno immediato, ma ugualmente efficace, che è uscito a raggiungere velocemente il grande pubblico e l’ha conquistato facendo apprezzare la rinnovata sensibilità della band, anche grazie ai singoli Up in the Air, Do or Die e Conquistador. Nemmeno a dirlo i premi continuano a fioccare sulla band dei fratelli Leto, e il disco si aggiudica il World Music Awards per il miglior album internazionale, primeggiando sopra ad altri mostri sacri come Muse e Green Day. La consacrazione definitiva (se ancora ce ne fosse stato bisogno) per Jared Leto anche nel mondo della musica, che lo fissa definitivamente come un artista completo, uomo di successo, una specie di “Re Mida” dei giorni nostri.
Da quello che la stessa band ha confermato sul web sono in corso i lavori per il prossimo album, e sappiamo che mr. Leto, anche come attore, non si è fermato neanche un secondo dopo l’Oscar, e lo vedremo presto sui grandi schermi come Joker nel film Suicide Squad.
Lunga vita ai sognatori.
Francesco Pepe